domenica 6 dicembre 2015

LA FINE DI UN’EPOCA E L’INIZIO DI UNA NUOVA - di Francesca Lappezzata



     Lei é subentrata alla vicepresidenza della scuola alla professoressa Emili, la quale, come tutti sanno è stata una delle colonne portanti di questa scuola e senza dubbio ha molto contribuito nel dare alla scuola la forma che ha oggi, come si sente a proposito di questo?

Per me è un po’ una sfida, vorrei essere efficiente e conoscere la scuola com’era per Emili, anche se, naturalmente non può essere un qualcosa di immediato: la prospettiva che ha un insegnante è completamente diversa da quella di una persona che cura l’aspetto organizzativo della scuola. So già che sarà difficile, ma farò del mio meglio.


-      Ha qualche progetto in mente per migliorare la scuola?

Guarda, tutti i giorni me ne viene in mente uno, non vorrei essere troppo velleitaria, ma sicuramente alcune cose le ho già in mente. Ad esempio mi piacerebbe coinvolgere gli alunni in un’attività che responsabilizza nei confronti dell’ambiente, però quello che penso di fare è una specie di gioco. Devo anche dire che non è tutta farina del mio sacco –sorride ndr-, mi sono ispirata a qualcosa che nelle università esiste già. Si tratta di creare dei gruppi tra gli alunni e dimostrare di avere dei comportamenti ecologicamente sostenibili, ad esempio utilizzare di più la bicicletta o l’autobus, mangiare meno carne o essere vegetariani, fare la raccolta differenziata ecc. E si compila un format online (ovviamente l’onestà è fondamentale) e in base alle risposte si decreta un gruppo vincitore. Ma ancora devo organizzarlo bene e soprattutto parlarne con i rappresentanti di classe e di istituto e credo che appoggeranno la mia proposta.


-      Com’è stato il primo giorno da vicepreside?

Il primo giorno molto tranquillo, poi tutto è andato in salita –ride ndr-.

-      Secondo lei cosa pensano i suoi colleghi e i suoi ex-alunni del fatto che è diventata vicepreside?

Secondo me, sono quasi tutti abbastanza sorpresi perché non se l’aspettavano e non me l’aspettavo nemmeno io. Perché Loredana [Emili] me l’aveva proposto due anni fa e io avevo rifiutato per varie ragioni, poi mi è stata riproposta la cosa in questo settembre ed è stata una decisione piuttosto rapida. Quindi nessuno se l’aspettava,  né io né gli altri. Esattamente cosa pensino i miei colleghi non lo so, ma alcuni di loro con grande sincerità mi hanno detto di avere fiducia in me e sono contenti che abbia preso il ruolo lasciato da Loredana e sperano che riuscirò ad essere attiva quanto lei.

-       Sinceramente cosa preferisce, essere insegnante o vicepreside?

Sono due cose completamente diverse. L’insegnamento già mi manca, perché insegnare mi piace molto, quindi può darsi che non dall’anno prossimo ma fra due anni possa rientrare sull’insegnamento, perché non l’ho abbandonato a cuor leggero. Ripeto, mi piace molto insegnare e secondo  me lo facevo anche piuttosto bene.

-      Ultima domanda: il motto del Serpieri è “oggi come ieri fieri del Serpieri”, ci dia delle ragioni per cui tutti noi dobbiamo essere fieri del nostro liceo.

Perché il Serpieri ha una storia di apertura e ascolta nei confronti di tutti gli alunni, senza avere disparità determinate dai profitti o dalla provenienza geografica o del sesso o dalle abitudini. Il Serpieri ha sempre avuto una storia di estrema democrazia e apertura; questo mi sembra persistere e caratterizza molto il nostro liceo anche nei confronti di altre scuole parallele simili. Tuttavia, anche se si rispetta un’aria di libertà e apertura, ugualmente le regole vengono fatte rispettare.  In conclusione mi sembra esserci un buon equilibrio ed è anche una buona ragione per frequentare il Serpieri.

Nessun commento:

Posta un commento