domenica 17 gennaio 2016

IL GIAPPONE E I PREMI igNOBEL - di Clarice Serafini

Il premio igNobel , gioco di parole tra Nobel e ignobile (eng: ignoble), nasce per “premiare quei risultati scientifici che inizialmente fanno ridere le persone e poi le fanno pensare”.
Tra le scoperte giapponesi premiate si ricordano l'uso di funghi mucillaginosi per progettare reti ferroviarie (2010), la dimostrazione che le feci di panda possono ridurre del 90% i rifiuti domestici (2009), insegnare alle amebe come percorrere labirinti (2008), sviluppare un metodo per estrarre la vanillina dalle feci di mucca (2007) e per aver inventato un traduttore automatico che mediasse tra cane e uomo (2002). La grande scoperta premiata nel 2014 è una di quelle che non si dimenticano facilmente. Chiunque di noi ha visto qualcuno scivolare su una buccia di banana nei cartoni animati o magari in qualche programma, tuttavia fino ad ora non c’era prova scientifica che le banane fossero scivolose.  Ebbene ora c’è, e tutto grazie all’instancabile e prezioso lavoro del professor Kiyoshi Mabuchi e del suo team della Kitasato University. che sono stati in grado di provare che sì, le banane sono in effetti scivolose! La meccanica che sta dietro alla  scivolosità delle bucce di banana è svelata dai piccoli follicoli nell’interno della buccia. Questi contengono una sostanza gelatinosa che in normali circostanze non è particolarmente scivolosa. Tuttavia, quando una pressione sufficiente è applicata da un piede quale quello di Willy il Coyote, le membrane che contengono la sostanza si rompono e causano la fuoriuscita del “gel” che va a dare vita alla micidiale sostanza ad altissimo grado di scivolosità.  Dopo aver indagato le performance di questa sostanza su vari tipi di pavimentazioni, è stato determinato che una buccia di banana calpestata mentre ha la superficie interna rivolta verso il pavimento avrà un coefficiente di attrito pari a 0.07. Sebbene l’informazione sia utile di per sé a validare decenni di gag televisive, il professor Mabuchi è più interessato nel valore della sostanza come potenziale lubrificante per le giunture di arti artificiali.


Dunque da un lato tutto il nostro rispetto per il vincitore, dall’altro speriamo che il prossimo vincitore sia finalmente quello in grado di spiegare perché incappare distrattamente in un burrone correndo a gran velocità, fornisca ad un corpo una misteriosa forza dal basso che lo porta a non cadere fino a che non si accorge di essere a mezz’aria.

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