domenica 17 gennaio 2016

IL MERCANTE DI MORTE E' MORTO - di Luca Monticelli

"Alfred Nobel, che divenne ricco trovando il modo di uccidere il maggior numero di persone nel modo più veloce possibile, è morto ieri". Così cominciava l’articolo francese sull’ erronea notizia della morte del chimico e filantropo svedese.
Vedete, prima di cominciare questo articolo ignoravo chi fosse precisamente Nobel, ma sono bastate poche ricerche per capire chi fosse e le ragioni dietro l’istituzione del premio.
Alfred Nobel nacque a Stoccolma nel 1833 e fece la sua fortuna inventando e brevettando la Dinamite, precedentemente alle sue scoperte le tecnologie riguardanti gli esplosivi, si fermavano in gran parte alla polvere da sparo, dunque si può attribuire a lui l’invenzione di una delle prime armi di distruzione di massa.
Ma qual è la ragione dietro la creazione del premio scientifico più importante del mondo? (Che comprende comunque il premio per la pace voglio ricordare)
Nel 1888 Ludwig Nobel, fratello di Alfred, morì mentre si trovava a Cannes e, la notizia della morte arrivò alterata ad un giornale francese, che pubblicò invece il necrologio di Alfred criticandolo aspramente per le sue scoperte in ambito bellico; sarà questa meditazione sul ricordo che avrà il mondo di lui dopo la sua morte che farà scattare l’idea del premio.
Quindi mi viene da pensare, Nobel ha dato vita al premio per cercare di rimediare alla distruzione che le sue creazioni hanno causato, o per venire ricordato dai postumi come un filantropo piuttosto che un mercante di morte?

Se lo scopo era la seconda devo ammettere che é riuscito a portarlo pienamente a termine, e la cosa non mi stupisce granché, abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni esempi di azioni generose compiute solo per migliorare la propria immagine di fronte all’opinione pubblica.
Un esempio calzante lo ho avuto qualche settimana fa in classe dove ho sentito più volte un mio compagno definire Bill Gates come un grande uomo dall’infinita generosità perché dona un' elevata percentuale dei suoi guadagni in carità, ma le sue aziende traggono la maggior parte dei loro profitti da sfruttamento umano (tra cui minorile) nell’ est asiatico.
E questo, mi sembra che renda le sue opere vacue, come un premio per la pace creato da un uomo che ha creato l’arma più distruttiva del suo tempo.

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