lunedì 26 dicembre 2016

LE COLONNE SONORE DEI NOSTRI NATALI


 Le Colonne sonore dei nostri Natali

A VOLTE RITORNANO!

Finalmente il Natale è quasi arrivato: davanti ai nostri occhi si prospettano già lieti giorni di vacanza senza nulla da fare, dormite fino alle undici di mattina, pranzi pantagruelici a casa dei nonni, e chi più ne ha più ne metta. In questo clima di allegria e di spirito natalizio, tra alberi di natale e piste per il pattinaggio sul ghiaccio, incombe però sopra di noi una velata minaccia, sempre nascosta dietro l'angolo, pronta a sorprenderci quando meno ce lo aspettiamo. Ed eccola arrivare proprio nel momento in cui siamo più indifesi, quando ci rilassiamo sul divano ed accendiamo la televisione: non appena lo schermo si illumina, parte a tutto volume, diffondendosi alla velocità della luce in tutta la casa e penetrando prepotentemente nelle nostre menti.
Ebbene sì, l'insidia di ogni Natale che si rispetti sono le canzoncine delle pubblicità che ritualmente ogni anno ritornano a ricordarci che il tempo dell'avvento è compiuto.
 
Motivetti come "A Natale puoi" della Bauli, che ci perseguitano dalla nostra infanzia, e si rifiutano di lasciare le nostre menti una volta che le abbiamo ascoltate, costringendoci a canticchiarle sotto la doccia, a fischiettarle camminando, diventano il nostro fantasma di natale che ci persguita e ci invita e essere più "consumoni".
Ormai pensiamo di poter sfuggire loro, attraverso anni di allenamento e di scinetifica pianificazione: le sappiamo riconoscere alla prima nota, e non appena le identifichiamo, con una prontezza di riflessi degna di un campione olimpionico sulla linea di partenza, cambiamo canale col telecomando, tirando un sospiro di sollievo per il pericolo scanpato.
Ma questi jingle sono più furbi di noi. Non appena ci rilassiamo, credendo di essere finalmente al riparo dalle loro affettuaose attenzioni, convinti che l'aver cambiato canale ci abbia messo al sicuro dalle loro insidie, ecco che parte un0altra musichetta malefica: "Piano piano buono buono". É lo spirito della Maina che si palesa in tutta la sua potenza, e senza darci il tempo di reagire, è già entrato nelle nostre teste lascindoci senza via di scampo.
A questo punto ci arrendiamo, affranti, e sopportiamo l'atroce tortura, impotenti davanti alla supremazia dei jingle natalizi.
Tutto questo si ripete sempre uguale ogni anno, e la nostra esperienza faticosamente accumulata viene sempre miseramente sconfitta.
E in fondo, forse è giusto che sia così. Insomma, pensiamoci bene: che Natale sarebbe senza questo fraterno e liberatorio invito: "A Natale puoi"?
Buon Natale a tutti!



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